

http://outsidersweb.it/2016/10/21/intervista-druso-scatola-magica-della-musica-bergamo/
In occasione dell’inizio della rassegna Indie Druso, abbiamo intervistato Valentino Novelli, direttore artistico della rassegna dedicata alla musica indipendente di Druso.
di Martina Marzano – Il Druso è un progetto che nasce nel 2007, con l’ idea di portare a Bergamo la musica live. Druso è celebre per due sue rassegne in particolare: Indie Druso & Black Druso. La prima diffonde la musica indipendente ed avanguardia nazionale ed internazionale mentre Black Druso strizza l’ occhio ai più giovani e al mondo della musica hip-hop & rap. Il Druso è un contenitore. Di conseguenza i generi sono svariati e cambiano in base ai concerti: dal blues al rock,dal jazz al metal, dal funky al reggae, dalla classica al pop. Nessuno escluso. La musica è socialità, condivisione, conoscenza e contaminazione. Il Druso è la scatola magica della musica a Bergamo.
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Druso attualmente è un punto di riferimento per gli amanti della musica live. Gli emergenti bergamaschi sognano di suonarci e i più navigati hanno sicuramente avuto la possibilità di farlo. Quando e con che idea è nato questo progetto?
“Druso è nato esclusivamente dall’amore per la musica live. Dieci anni fa nacque il Druso Cafè, un localino molto intimo in cui tutte le sere si suonava principalmente in acustico. Già allora hanno calcato il palchettino artisti come Dente e Zibba che oggi sono tra i fiori all’occhiello della nuova stagione Indie Druso. Il secondo step sono stati i 1400 concerti in 6 Anni di Druso Circus, il circolo culturale: qui le cose si sono fatte più serie e il livello delle produzioni è diventato importante. Anni davvero densi di emozioni con concerti che porteremo per sempre nel cuore. Dalla passata stagione invece il nuovo Druso, struttura completamente diversa, pubblica e con la possibilità di alzare di molto il tiro. Il primo anno è stato pieno di grandi soddisfazioni, speriamo di poter continuare cosi!”.
Che difficoltà si possono riscontrare nel gestire un locale di musica live?
“Le difficoltà sono sempre molte, è davvero complicato tenere in piedi un locale che fonda esclusivamente sul live la sua esistenza. In verità io mi occupo della programmazione, che già in sé è un bel pensiero, e ti assicuro che non invidio chi si occupa di rapporti con fornitori, contratti, pagamenti ecc… La burocrazia in generale è davvero opprimente”.
Quali criteri bisogna seguire per creare una programmazione varia e di successo?
“Personalmente, essendo un animale musicalmente onnivoro (in contrapposizione, credo, ad un mondo “Indie” tendenzialmente piuttosto snob), cerco di fidarmi di quello che mi suggeriscono le mie orecchie. Ascolto molto e cerco di ingaggiare quelli che secondo me meritano di più, senza pormi confini di genere. Ovviamente una bella mano me la danno gli amici, gli affezionati, i clienti che non mancano mai di indirizzarmi un sacco di ottimi consigli”.
Da qualche anno Druso ha deciso di dare spazio alla musica indipendente con la rassegna indie druso. Quando si è sentita questa necessità?
“Oggi inizia la 4° Stagione di Indie Druso, quindi il mio quarto anno di collaborazione con il locale. Anche prima c’erano spazi per le band che si possono affermare indipendenti, ma visto il crescente interesse si è deciso di dare continuità e fissare il venerdì come serata dedicata. Devo dire che per ora è stata una scelta saggia”.
Domanda difficilissima: di cosa parliamo, secondo te, quando parliamo di musica indipendente?
“Secondo me semplicemente significa tutto ciò che è fatto con libertà e urgenza artistica. Un approccio che sia fuori dalle regole di mercato e che dia la possibilità all’artista di esprimere esattamente ciò che vuole. Questo può accadere anche a chi firma con una major. Secondo me quando un “prodotto” è sincero si sente subito”.
Pensi che la scena indipendente abbia tutt’ora un cosiddetto “pubblico di nicchia”?
“Nel panorama della scena indipendente ci sono band che pur facendo lavori straordinari non riescono ad emergere mentre altre nel giro di poco possono trovarsi a riempire venue di tutto rispetto. La gente sceglie ciò che gli piace e non si può certo dire che non abbia gli strumenti per ascoltare ciò che vuole. In sostanza più che il pubblico direi che sono alcune band ad essere di nicchia“.
Uno dei live di indie druso che vi è rimasto particolarmente nel cuore?
“Ne avrei tantissimi che ho davvero stampati nel cuore e nella mente. Se devo dirne uno in particolare, i Verdena sono stati una vera consacrazione. Avevo persino fatto il voto alla Madonna e il giorno successivo al concerto ho smesso di fumare. Non posso che mettere loro al primo posto”.
Il live dell’artista dei vostri sogni al Druso. Chi vorreste?
“I sogni non si possono svelare altrimenti non si avverano”.
Cinque pezzi che esprimono al meglio il mood di Druso.
“Rispondo alla domanda mettendo i pezzi che spariamo al Druso a massimo volume quando tutti sono tornati nelle proprie tane:
1) Helter Skelter – Beatles
2) Off the wall – Michael Jackson
3) Lucio Dalla – Balla balla ballerino
4) Nel giro giusto – Bugo
Franco Califano – Tutto il resto è noia (che è spesso l’ultimo pezzo a suonare prima della chiusura)
Le prossime date da segnarsi in agenda?
“Io credo sinceramente che il calendario sia tutto interessante. Sulla pagina facebook di Indie Druso ci sono già pubblicate tutte le serate fino a dicembre. In generale la mia speranza è che la gente continui a essere curiosa, che abbia voglia di esplorare e che non si limiti al ragionamento tipo – conosco il nome quindi vado/ non li conosco quindi non vado. >La sorpresa di una band che il giorno prima non conosci e il giorno dopo ami, è una delle soddisfazioni più grandi che la musica live ti può regalare”.
Foto di Guenda Deda Pictures